Crostata alla confettura di albicocche

La crostata alla confettura di albicocche non ha bisogno di descrizioni, è uno dei dolci da credenza più classici e intramontabili! Questa ricetta è stata intesa più che altro come una guida per realizzarla nella maniera più classica decorandola con le tradizionali losanghe. E’ una ricetta che faccio molto spesso sia in versione normale che maxi, infatti potete scegliere tra due dosi, quelle che uso spesso, rispettivamente per uno stampo medio e uno grande, i più golosi come me opteranno per quest’ultimo 😛  in ogni caso il procedimento resta identico! Per una friabilità e un gusto senza pari la pasta frolla si realizza di solito con un buon 50% di burro e zucchero sul peso della farina, potete comunque renderla più leggera diminuendo entrambi al 40-45%, ottenendo comunque un buon risultato (le dosi ridotte sono riportate accanto ai relativi ingredienti). Solitamente io aggiungo giusto un pochino di lievito per renderla più spessa e morbida, ma omettetelo se la preferite più sottile e croccante. In merito alla confettura, infine, potete comunque optare per il gusto che più preferite, dalle fragole, alle pesche, alle amarene, ai mirtilli e così via…
Difficoltà: bassa
Preparazione: 60′
Cottura: 30′
Riposo: 1h in frigo
Costo: basso
*nota:
Ingredienti
Dosi per una crostata di ∅ 24-25 cm

  • 300 g di farina
  • 150 g di burro (si può ridurre a 120-135 g)
  • 150 g di zucchero (si può ridurre a 120-135 g)
  • 1 uovo + 1 tuorlo
  • 1/2 limone, solo la buccia grattugiata
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci*
  • 300 g circa di confettura di albicocche

 

Dosi Per una crostata di ∅ 30-32 cm

  • 500 g di farina
  • 250 g di burro (si può ridurre a 200-225 g)
  • 250 g di zucchero (si può ridurre a 200-225 g)
  • 1 uovo + 2 tuorli
  • 1 limone, solo la buccia grattugiata
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 generoso pizzico di sale
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci*
  • 500 g circa di confettura di albicocche

 

*Il lievito per dolci è facoltativo, la rende più spessa e morbida.

Procedimento
Prima di tutto preparare la frolla: sabbiare il burro freddo a cubetti insieme alla farina setacciata col sale e il lievito (si consiglia di usare il robot o al limite sfregando burro e farina usando le punte delle dita), disporre la sabbiatura in una ciotola e formare una conca al centro, quindi, unire zucchero, aromi, uovo e tuorlo sbattuti; impastare partendo dal centro, usando una forchetta, fino a raccogliere tutti gli ingredienti in un composto di briciole; a questo punto lavorare velocemente a mano impastando giusto il necessario ad ottenere un panetto omogeneo. Questa pasta frolla è stata realizzata secondo il metodo sabbiato, alternativamente potete optare per il metodo classico o Milano, lavorando per prima burro morbido e zucchero, poi unendo uova, tuorli e, infine, le polveri setacciate (cliccate i rispettivi link per maggiori delucidazioni).
Appiattire la frolla e avvolgerla in un foglio di carta forno lasciandola rassodare in frigo per circa un’ora (meglio ancora se preparata il giorno prima); successivamente ungere leggermente e infarinare lo stampo da crostata prescelto; spolverare leggermente di farina un foglio di carta forno (o un piano di lavoro) e stendere la frolla fino ad uno spessore di 5 mm e posizionare su di essa lo stampo capovolto assicurandosi che la superficie stesa esca fuori dai bordi.
Capovolgere la frolla all’interno dello stampo, farla aderire bene sul fondo e i bordi, quindi, rimuovere la carta forno e gli eccessi di pasta che strabordano (rattoppando eventualmente le parti rimaste scoperte), fatto ciò bucherellare leggermente il fondo e i bordi coi rebbi di una forchetta limitandosi però alla superficie, senza mai affondare su tutto lo strato di frolla; distribuire la confettura assicurandosi che formi uno strato dello spessore compreso tra 1 cm e 1/2 cm (oltre risulterebbe troppo stucchevole, al contrario invece risulterebbe troppo asciutta), quindi rifinire i bordi della crostata affinché, rispetto allo strato di confettura, siano alti circa 3-4 cm (considerando che dopo andranno ripiegati o schiacciati); raccogliere gli avanzi di frolla quindi rimpastarli stendendo il panetto ottenuto in un cerchio spesso 2-3 mm, quindi ricavare le varie losanghe con l’aiuto della rotellina e del matterello (che servirà da righello guida).
Disporre le losanghe incrociandole in diagonale sulla crostata e farle aderire al bordo, quindi, livellarlo e pareggiarlo ulteriormente con la rotellina e ripiegarlo verso l’interno (oppure, per avere un bordo spesso, schiacciarlo fino a 1 cm dalla confettura); spolverizzare leggermente la superficie con dello zucchero semolato e infornare la crostata a 180° statico con griglia sul livello centro-inferiore per almeno 30-35′ (il tempo di cottura varia a seconda delle dimensioni dello stampo e della potenza del forno); per capire se la crostata è cotta la superficie dovrà dorare uniformemente ma non scurirsi, se già dopo i primi 20-25 minuti risulterà dorata coprire con un foglio di alluminio e proseguire così la cottura fino al termine, si raccomanda di sformare la crostata soltanto quando sarà completamente fredda, io quando utilizzo i classici stampi da crostata in alluminio (come quello in foto) la taglio e la servo direttamente!
Note
  • La confettura all’albicocca è quella più classica ma qualsiasi altro gusto sarà perfetto, purché venga adoperata una confettura che non sia liquida, le migliori e le più adatte per realizzare la crostata sono quelle con almeno il 50% di frutta meglio ancora se presentano dei pezzetti (evitare quelle troppo gelatinose e quelle con percentuali inferiori di frutta rispetto allo zucchero).
  • La crostata si conserva fino a 4-5 giorni a temperatura ambiente e in un contenitore ermetico.
  • Per cuocere le crostate in teglie usa e getta (quelle sottili di alluminio) è importante tenere presente che sono fatte di un materiale che isola molto dal calore, quindi, abbassare la griglia al livello inferiore del forno così che il calore arrivi efficacemente alla base.

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